Museo civico Archeologico di Remedello

Museo civico Archeologico di Remedello

Città

Remedello (BS)

Anno

2021

Status

Realizzato

Ospitato nella suggestiva ex chiesa dei Disciplini, il Museo Civico Archeologico di Remedello (BS) conserva ed espone numerosi e importanti reperti provenienti dal territorio del basso Chiese, con un focus sull’Età del Rame. Inoltre ampio spazio è dedicato, alla collezione ottocentesca, di proprietà privata, creata da Leone Carlotti nel corso delle sue ricerche nei siti palafitticoli dell’area benacense. Nel 2021 il Comune di Remedello ha voluto riprogettare l’organizzazione museografica di questo spazio che ospita oltre 2.000 reperti. Nella logica di un museo sempre meno oggettuale e più narrativo, l’idea progettuale è partita da una trattazione ottimale del patrimonio museale in senso estetico, percettivo e comunicativo per giungere alla divulgazione, anche multimediale, dei contenuti culturali e scientifici.

La grande sala espositiva, decorata con preziosi affreschi del Cinquecento, è stata completamente riorganizzata con un allestimento che nel suo insieme ha voluto integrare immagini e reperti, rendere il museo multimediale e migliorarne l’accessibilità. La scelta di arredi e strutture dalle linee essenziali, in colorazione grigio intenso, di altezza variabile, consente di non offuscare la lettura degli affreschi e una migliore integrazione dell’esposizione nel prezioso contesto. Questi arredi su misura e multifunzionali sono stati posizionati lungo le pareti longitudinali della sala e seguono il profilo degli affreschi valorizzando così il dialogo tra la collezione archeologica e il ciclo decorativo della Disciplina. Al centro della grande sala sono state posizionate cinque strutture dalle forme sfuggenti, irregolari e asimmetriche.

Sono composte da un pannello verticale con un lato in mdf di colore grigio e un lato materico (il materiale è diverso a seconda dell’epoca storica, in modo da renderle facilmente riconoscibili) e da una teca in vetro a forma prisma-triangolare che a sua volta contiene una base materica illuminata dal basso sulla quale è esposto l’oggetto più evocativo dell’epoca storica di riferimento. Un radicale rinnovamento ha coinvolto anche i supporti alla visita realizzati adeguandosi alle linee guida ministeriali e agli attuali standard museali compresa l’altezza adeguata anche ai bambini. I contenuti sono stati gerarchizzati e caratterizzati da uno stampo divulgativo, con ampio ricorso a tecniche proprie dello storytelling, per coinvolgere le più ampie categorie di pubblico. (ph. Roland Halbe)

Giorgiò Palù Architetto