Il Museo del Violino è un museo del e per il futuro, è il museo che racconta la fascinazione di uno strumento “magico”, misterioso e seducente. Un museo attivo, un museo partecipato, emozionante e coinvolgente, che nasce con un'idea forte: riunire sotto un unico tetto il meglio dell'espressione liuteria cremonese, accorpando tre musei in uno, integrando altre funzioni importanti per creare una struttura dinamica di richiamo mondiale. Un luogo che conserva l'identità di tre musei unificati, diversificandone l'allestimento nelle diverse sale. Il programma funzionale ha conferito una organizzazione strutturale, che lo rende funzionale e di facile lettura: al piano terra accessibilità per le attività commerciali e le biglietterie, l'auditorium ed il padiglione d'arte contemporanea, che conferiscono vitalità e costante rinnovato interesse.
Restituire Palazzo dell’Arte alle sue funzioni espositive specifiche e rinnovare la piazza che ne è naturale anticipazione, il progetto architettonico ragiona sulla bipolarità: Palazzo dell’Arte, piazza Marconi, l’architettura e il suo spazio di riferimento, una piazza in cui si incentivi la frequentazione pubblica, un luogo di accentuazione degli elementi caratterizzanti la funzione di Palazzo dell’Arte che diviene luogo dei musei, della liuteria e della musica. La riflessione fra razionalità, tradizione ed aulicità, rendono Palazzo dell’Arte un campo privilegiato di progettazione architettonica, in cui contemperare con attenzione gli stimoli della contemporaneità.
Il progetto si inserisce con accortezza nell’edificio: l’obiettivo è di costituire una coesistenza ad alto livello fra i molteplici elementi che si concatenano in Palazzo dell’Arte. Le singole presenze: i musei della liuteria, il Padiglione d’arte contemporanea, l’Auditorium per 485 posti, le necessità prospettate dalla multimedialità, come avvicinamento al contenuto dei musei e come esperienza specifica del visitatore, rappresentano elementi che il progetto d’architettura collega in un itinerario di conoscenza, complesso, sezionabile, ripetibile, in una circolarità tendenziale che attraversa l’edificio e ne valorizza i luoghi focali. (ph. Roland Halbe)