Il progetto della villa situata sul lungolago del comune di Padenghe sul Garda è il risultato della ristrutturazione di una villa edificata negli anni Sessanta. L'intervento degli architetti Giorgio Palù e Michele Bianchi ha confermato i dati volumetrici e l'occupazione del sedime della preesistenza, pur reinterpretandone la tipologia abitativa in linea con le esigenze contemporanee e della committenza, che chiedeva di ricavare due appartamenti: il principale al piano terra e primo con accesso frontale, il secondo al piano inferiore con mono affaccio sul lago.   

La posizione privilegiata a metà tra la sede stradale del lungo lago e la spiaggia con accesso privato permette un perfetto inserimento nel paesaggio: il dialogo con l'intorno è garantito dai numerosi affacci sul lago e dalle grandi vetrate della zona giorno, in contrasto con gli spazi più schermati della zona notte. Per le finiture sono stati scelti materiali naturali, come la pietra Medea, che dalla facciata del volume principale risvolta nei pavimenti interni e nella parete a doppia altezza dove si affranca la scala di accesso al piano superiore; la zona notte è caratterizzata dalla presenza di una boiserie in rovere naturale spazzolato e trattato a cera che riveste pareti, porte e soffitti, creando un'atmosfera calda ed accogliente.

Il soffitto della zona giorno, invece, è in stucco bianco lucido e riflette, riverberandolo, l'azzurro del lago e della piscina. Un grande volume a doppia altezza in cristallo blue dark ospita le funzioni di ingresso e collegamento verticale senza mai occultare la vista del lago. Una particolarità riguarda la presenza di un monta auto che consente una discesa di 9 metri fino al grande box interrato con 6 posti auto: questa scelta ha consentito l'eliminazione di una lunga rampa di accesso ai box che avrebbe penalizzato il giardino scosceso ed avrebbe implicato un aspetto impattante sul paesaggio.  (ph. Roland Halbe)