La sede del Museo Diocesano di Cremona è il Palazzo Vescovile che si trova nelle vicinanze della Cattedrale e del Battistero, sede del Museo delle Pietre Romaniche ed è collocato in posizione centrale in città, nei pressi del prestigioso Museo del Violino e del Palazzo Comunale. Gli spazi che ospitano il Museo sono le sale al primo piano, i seminterrati e gli ipogei, connotati da grande solidità e da temperatura e umidità costanti, caratteristiche ideali per ospitare opere d’arte. Queste aree del Palazzo, a lungo trascurate e usate come deposito, sono state, attraverso questa trasformazione, valorizzate e recuperate. Per valorizzare la biografia dell'edificio, con un linguaggio architettonico contemporaneo e riconoscibile, il Museo Diocesano è stato concepito non solo come luogo espositivo, ma anche come spazio per la conservazione delle numerose opere a rischio di degrado disperse nelle varie sedi della Diocesi cremonese. L’ingresso, nella parte nord-est della facciata principale del Palazzo Vescovile, è caratterizzato da una nuova porta in bronzo che si inserisce nella partizione dell’edificio.
Le imponenti sale voltate in ingresso al piano terra, ospitano la direzione del Museo, la biglietteria e il bookshop.
Da questa zona di accoglienza, hall del museo, ci si immette nell’ex cortile interno del Palazzo che è stato ricoperto da una leggera struttura in acciaio e vetro e trasformato così in un pozzo di luce naturale.
Al centro di questo ambiente si alza la grande scala appesa sempre di acciaio e vetro, “colonna vertebrale” del Museo. Questa scala permette infatti di accedere al primo piano (riservato alle mostre temporanee) e al piano inferiore dove si snoda l’allestimento.
Il piano interrato è stato restaurato e rifunzionalizzato. La sua superficie complessiva è di oltre 1.700 mq, ed è stata organizzata in 12 sale, suddivise in 7 sezioni.
I criteri di compatibilità, riconoscibilità, reversibilità, nonché la scelta di materiali coerenti con le preesistenze, informano tutto il programma funzionale e il sistema espositivo e sono il punto di partenza che ha guidato la concezione stessa dell’intero progetto e dell’allestimento ricercatamente minimale, concepito per non sovrapporsi all’importanza delle opere, ma esserne complementare e di supporto, valorizzando i tesori esposti. Essenzialità, semplicità e linearità sono i concetti su cui è improntato il progetto. Gli elementi di supporto alle opere in MDF e polvere di corten, conferiscono al tutto un aspetto sobrio, monomaterico che riduce l’invasività degli elementi all’interno delle sale.
I diversi ambienti sono caratterizzati di volta in volta da materiali e colori differenti che rafforzano e intensificano il messaggio del Museo. Le opere pittoriche trovano alloggiamento su pannellature espositive indipendenti giustapposte alle murature storiche, sorrette da tubolari metallici e costituite da pannellature in MDF.
Nel progetto illuminotecnico è stata prestata molta attenzione a mantenere un angolo di incidenza della luce compreso tra i 30 ed i 35° per permettere di avere un ottimo illuminamento delle opere senza che il visitatore sia soggetto ad abbagliamenti o riverberi creati dall’effetto della luce sull’opera stessa. (ph. Roland Halbe)